21 febbraio 2007

LE PAROLE DELL'ARCHITETTURA NELL'ANTICO EGITTO

Le parole dell'architettura nell’antico Egitto
abaco
Tavoletta o dado in pietra in¬terposto tra il capitello di una colonna e l'architrave. Collocato sulla sommità della colonna, sosteneva gli ele¬menti del soffitto.
annali
Gli Egizi non avevano storici, bensì annalisti che trascrive¬
vano sulla pietra, sul papiro, sulle pareti dei templi o su quelle delle tombe gli eventi salienti del regno di un fa¬raone. Per esempio, gli anna¬li incisi sulle mura del tempio di Karnak sono autentiche le¬zioni di storia riguardanti le diciassette campagne militari condotte da Thutmosi III e da Sethi I, rispettivamente fa¬raoni della XVIII e della XIX dinastia.
bassorilievo
Opera di scultura eseguita su un fondo da cui le figure si
staccano con una lieve spor¬genza. A volte queste figure venivano apposte sulle pare¬ti, altre volte venivano scolpi¬te nella pietra stessa.
benben
Pietra eretta per il culto sola¬re; ricevette in seguito il no¬me di pyramidion e venne collocata sulla sommità delle piramidi.
capitello
Parte ornamentale che coro¬na l'estremità superiore di un fusto di colonna. Esistono tre principali tipi di capitelli egi¬zi: i capitelli quadrati, svasati e a entasi.
Il capitello quadrato consiste in un cubo di pietra posto di¬rettamente sul fusto di co¬lonna. Il capitello svasato può essere intagliato obli¬quamente oppure arroton¬dato verso il basso, in modo da presentare la forma di un vaso o di una campana rove¬sciata. Per quanto riguarda il capi¬tello a entasi, differisce dal precedente per rigonfiamen¬to al centro.
La decorazione di questi or¬namenti di pietra è ispirata alla vegetazione egizia, ai geroglifici oppure alle imma¬gini delle divinità.
cenotafio
Dal greco kenotaphion, che significa tomba vuota. Tom¬ba fittizia innalzata o scavata in prossimità di un luogo di culto per onorare una divi¬nità e mettersi sotto la sua protezione.
chiosco
Piccolo tempio aperto che veniva usato per la sosta del simulacro del dio durante le processioni.
colonne
La colonna egizia deriva dal primitivo palo di legno che serviva a sostenere il tetto del¬le capanne o delle tende. Eb¬be una notevole evoluzione tra il Regno Antico e l'Età tar¬da, dando luogo a veri e pro¬pri capolavori architettonici. Le colonne egizie sono di due tipi: semplici fusti, privi di ogni tipo di ornamento, e colonne che riproducono un decoro floreale. Erano sem¬pre collocate su uno zoccolo di pietra per evitare che sprofondassero nel terreno. Le principali tipologie erano: - la colonna campaniforme, con capitello che rappresenta un papiro aperto; - la colonna poligonale, il cui fusto è intagliato in otto facce;
- la colonna composita: vi so¬no rappresentati tutti i vege¬tali che sovraccaricavano il fu¬sto (colonna dell'Età tarda); - la colonna hathorica, il cui fusto ricorda il sistro, stru¬mento prediletto della dea Hathor. Sulle quattro facce di alcune colonne, a guisa di ca¬pitello, è scolpita una ma¬schera del volto della dea; - la colonna lotiforme, con fusto fascicolato che rappre¬senta, come indica il nome, quattro o sei fusti di loto le¬gati insieme;
- la colonna palmiforme, con fusto cilindrico il cui capitello termina con la stilizzazione di palme rivolte verso l'alto; - la colonna papiriforme, a forma di papiro chiuso. Era la colonna più comune dell'E¬gitto antico;
- la colonna a "picchetto da tenda";
- la colonna protodorica, ov¬vero una colonna scanalata a sedici facce.
cornice
La cornice è un elemento ar¬chitettonico che sovrasta la sommità di un monumento o di una porta. Le cornici scol¬pite rappresentano spesso delle canne.
crio sfinge
Sfinge dalla testa di ariete.
cripta
La cripta apparve nei templi dell'Età tarda. Gli Egizi vi conservavano gli oggetti di culto e le statue degli dei.
deambulatorio
Corridoio a cielo aperto che fece la sua comparsa in Egit¬to nel III secolo a.C. Ne è ri¬masto un esempio all'inter¬no del tempio di Edfu.
doccione
Proprio come i doccioni del¬le cattedrali gotiche, i doc¬cioni egizi, dotati di teste di leone, servivano ad assicura¬re lo scolo dell'acqua piova¬na. Svolgevano anche un ruolo di protezione contro gli spiriti maligni.
Dromos
Nome attribuito dai Greci al viale che portava al tempio, che era in genere fiancheg¬giato da sfingi. Il più cono¬sciuto è quello che collegava i templi di Luxor e Karnak.
fondamenta
Prima di costruire un tempio, gli architetti stabilivano l'o¬rientamento del futuro edifi¬cio con l'aiuto dei sacerdoti. Tracciavano sul suolo una piantina mediante funicelle e scavavano le fondamenta, in cui deponevano offerte, resti di antichi templi e sta¬tue di divinità per protegge¬re il nuovo santuario.
fortezze
Gli Egizi erano grandi co¬struttori e, per difendere il paese dalle invasioni, erge¬vano lungo le frontiere au¬tentici baluardi considerati inespugnabili. Questi muri, sovente di mattoni crudi, che misuravano in genere più di 6 m di altezza, permetteva¬no ai soldati di effettuare gi¬ri di ronda. Alcune fortezze, come quella di Abido, posse¬devano un doppio muro: quello esterno era più picco¬lo e meno spesso. A partire dal Regno Nuovo, gli strate¬ghi dell'esercito egizio inse¬rirono torrioni e torri merla¬te viste nelle difese siriane. Le porte, talvolta doppie, erano protette da bastioni. La maggior parte di queste fortezze si trovava attorno alla prima cateratta e lungo il confine asiatico, al di là del delta. Difendevano le fron¬tiere o venivano utilizzate come avamposti.
frontespizio
Facciata principale di un edi¬ficio.
fusto (di colonna)
Il fusto è la parte di colonna compresa tra la base e il ca¬pitello e ricorda un tronco d'albero. Quella egizia aveva un profilo leggermente "ri¬gonfio", in quanto seguiva una curva concoidale, carat¬terizzata dal punto con dia¬metro maggiore posto ad un terzo dell'altezza a partire dal basso, per ragioni di sta¬bilità e di solidità.
imbarcadero
Struttura in pietra posta al¬l'ingresso dei templi che si affacciava sul Nilo; le imbar¬cazioni vi approdavano in occasione delle grandi feste.
intercolumnio
Spazio tra le colonne, soven¬te collegate tra loro da un muro, detto perciò muro di intercolumnio.
ipogeo
Tomba scavata sotto terra o nella roccia, come nella ne¬cropoli tebana.
ipostila
Sala con soffitto sostenuto da colonne. I templi princi¬pali erano dotati di tre sale ipostile: una per l'adorazio¬ne della divinità, un'altra per le offerte e la terza era una sala interna.
iscrizioni funerarie
Nelle tombe servivano a ri¬portare il nome del defunto e a onorare la sua memoria. Questo nome era spesso ac¬compagnato da formule ma¬giche destinate a protegger¬lo nell'aldilà.
labirinto
Nome attribuito al tempio di Amenemhat III, faraone della XII dinastia, all'interno del quale, secondo i Greci, era molto facile perdersi poiché era composto di quasi tremi¬la stanze.
lago sacro
Tutti i templi egizi possede¬vano un lago sacro, simbolo delle acque, terrestri o cele¬sti, del vasto oceano a partire dal quale era stato generato il mondo. Di forma rettango¬lare, questo specchio d'ac¬qua, in cui i sacerdoti si puri¬ficavano all'alba, era accessi¬bile attraverso scale.
màstaba
Termine che in arabo signifi¬ca "sedile", è il nome dato in epoca attuale alle tombe del Regno Antico in virtù della loro struttura rettan¬golare e dei muri verticali (in mattoni) o inclinati (in pie¬tra). La mastaba era caratte¬rizzata da pozzi che condu¬cevano alla camera funera¬ria. Scomparve durante il Re¬gno Nuovo, lasciando il po¬sto all'ipogeo.
migdol
Termine ebraico che signifi¬cava torre. Il migdol era un monumento che decorava l'entrata del tempio di Medi¬net Habu ed era dedicato a Ramses III, faraone della XX dinastia.
monoliti
Elementi architettonici di grandi dimensioni, costituiti da un unico blocco di pietra.
mammisi
Tempietto, costruito accanto a un tempio importante, in cui si celebravano i misteri della nascita divina. In questo "luo¬go della nascita", venivano celebrate numerose cerimonie religiose a cui presenziavano Iside e Hathor. I mammisi che si sono conservati meglio sono a File e a Dendera.
naos
Il naos, situato nella parte più nascosta del tempio, era un tabernacolo in cui veniva custodita la statua della divi¬nità. Inizialmente in legno, i naos divennero in pietra a partire dal Regno Medio. I più riccamente decorati risal¬gono all'epoca tolemaica.
necrolpoli
Il termine necropoli (dal gre¬co nekròs, morto, più polis, città) indica il cimitero, a cie¬lo aperto o sotterraneo, si¬tuato nelle vicinanze di una città, che ospitava tombe più o meno monumentali. In Egitto, le più conosciute sono la necropoli di Menfi, con le piramidi, e quella della Valle dei Re, vicino a Tebe. Nel Neolitico, le popolazioni del¬l'Egitto seppellivano i defun¬ti in necropoli situate fuori dei villaggi e generalmente a ovest, su collinette al confi¬ne con il deserto, in modo da non essere inondate dalla piena del Nilo. Paradossal¬mente, vi ferveva la vita co¬me in veri e propri alveari, nei quali si mescolavano ope¬rai, sacerdoti, artigiani, pa¬renti venuti a portare offer¬te, poliziotti incaricati della sorveglianza e saccheggiatori di tombe!
obelisco
Monumento di pietra alto e stretto, a base quadrangola¬re e rastremato verso l'alto, generalmente monolitico. Gli obelischi, che si trovavano sempre in coppia all'entrata dei templi, superavano tal¬volta i 30 m di altezza. Pesa vano centinaia di tonnellate e i più imponenti potevano raggiungere le 1000 tonnel¬late. Il loro fusto quadrango¬lare, che si assottiglia verso la sommità (dhet), era sormon¬tato da una punta a forma di piramide (pyramidion), spes¬so rivestita da una calotta di elettro o di bronzo dorato. L'esemplare più antico si tro¬va a Eliopoli e riporta il nome di Sesostri I. Esistono anche obelischi a base rettangolare e cuspide arrotondata con funzione funeraria.
ossidiana
Chiamata anche "vetro vulca¬nico" per la sua origine, l'os¬sidiana è un silicato naturale di alluminio, che appare sot; to forma di sostanza vetrosa fragile a frattura concoide che ha spesso l'aspetto di ve¬tro nero traslucido oppure opaco. Questa pietra era mol¬to apprezzata dagli Egizi, che la facevano giungere dalla Nubia per ricavarne schegge dai margini taglienti usate come armi e utensili.
ostrakon
Nome greco (plurale ostraka) impiegato in archeologia per indicare conchiglie o fram¬menti di vasellame, recanti testi o disegni. Fin dal Regno Antico, gli Egizi utilizzarono questi supporti in vece del papiro, troppo costoso, per fare i conti, scrivere lettere o minute. Alcuni artisti se ne servivano anche per dare li¬bero sfogo alla loro fantasia creatrice, fuori dagli schemi accademici. Questi ostraka sono vere miniere per gli egittologi, che possono così scoprire particolari della vita quotidiana egizia. Presso i Greci, gli ostraka servivano per scrivere i nomi di coloro che dovevano essere banditi dalla città. Da ostrakon è perciò derivato il termine ostracismo.
peristilio
Galleria a colonne isolate che circonda un edificio o un cortile.
pilastro
Il pilastro è un blocco mas¬siccio, quadrato, che ha la funzione di sostenere travi, architravi o archi. Può essere semplice o "osiriano" ossia con una scultura di figure osiriane addossate. A diffe¬renza della colonna, è privo di ornamenti e non ha le proporzioni architettoniche specifiche di quest'ultima. I più antichi pilastri risalgono al periodo tinita. A partire dal Regno Antico, il pilastro divenne autonomo e serviva soprattutto a sostenere i tet¬ti. In alcune tombe, sono stati osservati dei pilastri quadrati, direttamente inta¬gliati sul posto nella roccia.
pilone
Edificio formato da due tor¬ri massicce che fiancheggia¬no la porta monumentale di un tempio. A pianta rettan¬golare, questi due "guardia¬ni", preceduti da due obeli¬schi e da statue colossali, erano ornati da pennoni in¬seriti in fenditure e coronati da bandiere (che rappresen¬tavano il grafema corrispon¬dente a "dio", in proporzio¬ne amplificata). Spesso ab¬bastanza alti, simboleggia¬vano la montagna sulla qua¬le fa la sua comparsa il sole. Le due torri erano interna¬mente cave e provviste di una scala che portava alle terrazze. Le pareti dei piloni erano ornate da bassorilievi che raffiguravano scene di guerra (tradizionalmente il faraone nell'atto di sotto¬mettere i nemici tenendoli per i capelli). I più conosciuti sono i piloni di Karnak, di Luxor, Edfú e File.
piramide
Le piramidi sono tradizional¬mente i monumenti destina¬ti alla sepoltura dei faraoni. Chiamate mer in egiziano antico, queste strutture, che presentano quattro facce triangolari con il vertice in comune, si innalzano verso il cielo come una sorta di of¬ferta. Le principali piramidi egizie sono il frutto di una evoluzione architettonica che, nel corso del tempo, si è avvicinata alla perfezione.
portico
Galleria coperta, con la volta sostenuta da colonne. Nell'architettura egizia la co¬lonna è concepita come un tutto unico. Le colonne egi¬zie possono essere: geome¬trizzanti (prismatica, hathori¬ca) e dendromorfe (palmifor¬mi, lotiformi e composite).
pronao
Presso gli Egizi, il pronao era la parte del tempio antece¬dente il naos.
rampa
Struttura di pietra o di mat¬toni che serviva d'accesso a un tempio. Per costruire le piramidi, gli Egizi avevano utilizzato rampe sulle quali venivano trascinati gli enor¬mi blocchi di pietra
registri
Settori di un bassorilievo, di una stele, di un dipinto o di un vaso diviso in più riqua¬dri. Ogni registro trattava un episodio o un motivo particolare del soggetto rap¬presentato.
rilievo
Fin dall'epoca predinastica, gli Egizi utilizzarono la tec¬nica del rilievo. Poteva trat¬tarsi di bassorilievo, nel qua¬le le figure incise emergeva¬no dal piano, o di rilievi cavi, dove le figure erano scavate nel materiale. Questi rilievi, che si trovano sulle pareti delle tombe, dei piloni, delle stele o dei mobili, venivano poi dipinti.
sarcofago
Feretro rettangolare o con sagoma umana, realizzato in materiali diversi, a seconda dell'importanza e della ric¬chezza del defunto. Talvolta era una semplice bara di le¬gno, ma poteva anche essere di alabastro, di calcare, di granito, di legno pregiato e anche d'oro se era destinato al faraone. I sarcofagi del Regno Antico non portavano alcuna iscrizione. Solo nel Regno Medio si cominciaro¬no a vedere i primi geroglifi¬ci incisi sulla pietra. Nel Re¬gno Nuovo comparvero i sar¬cofagi di quarzo rosa ornati con motivi dipinti.
serdab
Parola araba che significa "corridoio" o "galleria sot¬terranea". Questo nome ven¬
ne attribuito alla piccola stanza murata costruita sul lato sud della mastaba per ri¬cevere una o più statue fune¬bri. Il serdab era accessibile solo attraverso strette fessu¬re nella parete.
sfinge
Questa parola greca, che in egizio antico suonava shese ptankh, "statua vivente", in¬dica una statua rappresen¬tante nella maggior parte dei casi un leone accovaccia¬to con la testa di uomo (an¬drosfinge), mai di donna. Talvolta aveva testa di ariete (criosfinge) o di falco. Le sfingi erano in pietra, basal¬to o granito. La più grande di tutte è senza dubbio quel¬la che si erge nella pianura di Giza. Situata vicino alla piramide di Cheope, misura 20 m di altezza e 57 m circa di lunghezza.
statua-cubo
Rappresentazione di un per¬sonaggio seduto, inserito in un cubo, da cui fuoriescono solo la testa, le mani e talvol¬ta i piedi. Erano così raffigu¬rati sacerdoti e alti dignitari (quasi sempre uomini, rara¬mente donne, mai il faraone). Erano deposte nei santuari per permettere alla persona rappresentata di partecipare al culto quotidiano del dio.
stele
Monumento funerario ret¬tangolare di dimensioni va¬riabili che serviva per comme¬morare un personaggio con immagini e testi. Alle frontie¬re o ai confini dei "nomi" (province) venivano posti altri tipi di stele, sulle quali veni¬vano notificati dal re i nuovi limiti del regno.
tempio
In epoca predinastica, il tem¬pio era composto da un re¬cinto, all'interno del quale una capanna conteneva l'im¬magine del dio. Gli egittolo¬gi ritengono che durante il Regno Antico questo model¬lo, di cui però non rimane traccia, sia stato costruito in muratura. Solo nel Regno Nuovo cominciarono ad es¬sere costruiti i templi egizi come li vediamo noi oggi, con la complessità della loro architettura e la molteplicità degli ornamenti. Oltre ai templi per il culto alle divi¬nità venivano costruiti anche templi funerari.
tomba
La parte essenziale della tom¬ba era costituita da una sala per le offerte e da una cripta dove riposava il defunto. Nei monumenti funerari del Re¬gno Antico, la tomba era col¬locata al fondo di un pozzo. A partire dal Regno Medio, e soprattutto sotto il Regno Nuovo, la cripta era spesso collocata in una sala lontano dall'entrata della sepoltura.
tutto-tondo
Scultura o statua che può es¬sere vista da tutti i lati, invece m di essere addossata a una pa¬rete come il mezzo-tondo o appiattita come il bassorilievo.
ushabti
In egiziano antico, ushabti si¬gnifica "colui che risponde". Gli ushabti erano statuette de¬stinate a svolgere in vece del defunto i lavori che gli pote¬vano essere imposti nell'aldilà. Pertanto dovevano accompa¬gnare il morto nel campo divi¬no di Earu per seminare e rac¬cogliere al suo posto i frutti di un lavoro necessario alla sua sopravvivenza eterna. Mentre gli ushabti degli Egizi poveri erano in terracotta, quelli dei ricchi potevano essere in pie¬tra, bronzo, legno o ceramica smaltata, blu o verde.

20 febbraio 2007



Ciaoo, vi chiederete perchè questo nome così particolare al mio blog???
Ora vi spiego tutto, sono un Architetto e amo moltissimo la storia dell'arte, ma soprattutto l'antico Egitto!!!!!
Con me scoprirete questo fantastico mondo tanto ammirato, ma poco conosciuto!
BUON VIAGGIO.....bY Silvia

IMMAGINI RIFERITI AL RACCONTO DI IMHOTEP E NOFRE NEI PUNTI 1,2,3,4,5, DEL RACCONTO





UN PO DI STORIA DELL'ANTICO EGITTO PER VOI

L'EGITTO E LA SUA STORIA
Tutta l'egittologia si sviluppa in relazione allo studio e alla suddivisione dei faraoni in dinastie; per quanto concerne l'inizio della I dinastia, si oscilla tra un'interpretazione che la fa risalire a12920 a.C. e quella del 3100 circa a.C.
In realtà oggi rimangono molti dubbi sull'ordine cronologico dei diversi regni così come sull'importanza dei singoli re.
Non dimentichiamo che in Egitto gli scavi avvengono in pieno deserto, dove sono conservati essenzialmente documenti funerari; spesso tuttavia essi danno testimonianza su fatti e usi della vita quotidiana. Le case di abitazione (costruite con materiali deperibili e spesso in terreni umidi) non si sono invece conservate. La ricca documentazione attesta, tra l'altro, che per quanto riguarda la conquista e il mantenimento del potere si profila un quadro drammatico di faide familiari e di uccisioni: siamo quindi lontani dall'immagine serena e ufficiosa con cui vengono tramandati alla storia i profili dei faraoni.

L'EGITTO E I SUOI DEI
La storia della religione egizia coinvolge concezioni legate alla figura del faraone, miti, divinità, studio delle grandi cosmogonie e di diverse pratiche di culto. Inizialmente abbiamo il formarsi di una coscienza morale più che religiosa; il politeismo che si sviluppa in seguito vede gli Egizi creare immagini di divinità rappresentate indifferentemente in forma umana o con il corpo umano e la testa di animale o completamente animale. In realtà le varie divinità hanno un ruolo rappresentativo rispetto all'entità sovrannaturale (neter) che regola i rapporti tra Dio e natura. Il tempio è un edificio simbolico, sede degli dei, con i quali solo il faraone può entrare in contatto. Volendo classificare le divinità egizie, possiamo rifarci a due criteri di base: gli dei locali e gli dei universali, cioè non legati a nessun luogo particolare. Anche se ovviamente in singole località si erigevano templi appositi (così Iside era adorata a File e Anubi, dio della necropoli era venerato anche a livello locale).

L'EGITTO E LE SUE BELLEZZE NATURALI
In epoca miocenica e pliocenica il territorio era un alternarsi di paludi e foreste di felci, popolate da enormi rettili; coi millenni si verrà definendo il suolo fertile che ha dato origine ad una civiltà definita da Erodoto "un dono del Nilo". Oggi l'Egitto è meta di un turismo richiamato principalmente da reperti archeologici che parlano di una civiltà antica ed affascinante. Ma non meno affascinante è la natura che accompagna i tour in cui, navigando su un fiume in mezzo al deserto, si vive un'avventura straordinaria. Ad iniziare dall'area: un'oasi lunga 900 km e stretta da 1 a 10 km. Pochi gli elementi naturali, ma tutti fortemente caratterizzati: l'arenaria arancione dei templi; le palme e la canna da zucchero; le verdure e il grano; e, come fondale, il colore del limo delle case. Il cielo turchese. L'acqua blu del Nilo e nell'acqua castelli di granito grigio.